64ª Giornata Nazionale del Ringraziamento

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Domenica  9 novembre 2014, si è celebrata la 64ª Giornata Nazionale del Ringraziamento. Quest’anno la nostra diocesi è stata scelta dalla Direzione della Coldiretti di Salerno, come sede per festeggiare l’annuale appuntamento con il mondo agricolo. L’iniziativa è stata celebrata con una Santa Messa presieduta dal nostro vescovo, Mons. Ciro Miniero, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie in Agropoli, alle ore 12.00. Dopo la celebrazione si è tenuto sulla piazza antistante la chiesa la benedizione dei mezzi agricoli. La Giornata del ringraziamento è un evento di festa che viene da lontano ed ha le sue radici in Italia nel 1951,da allora viene celebrata la seconda domenica di novembre a livello nazionale e a livello locale si propone di celebrarla nella propria parrocchia da novembre a gennaio e si prega di informare l’ufficio diocesano dei Problemi sociali e del lavoro, per una possibile partecipazione dei responsabili. La Commissione Episcopale per i Problemi sociale e del lavoro, la giustizia e la pace nel messaggio inviato per la 64° Giornata per il ringraziamento ci ricorda che questa giornata precede di alcuni mesi l’apertura di Expo Miliano 2015 dedicato a “ Nutrire il pianeta. Energia per la vita.”, un tema di particolare rilevanza per il nostro Paese e non solo. “Coltivare la terra in forme sostenibili, per nutrire il pianeta con cuore solidale”; “adottare comportamenti quotidiani basati sulla sobrietà e la salubrità nel consumo del cibo”; “rendere grazie a Dio e ai fratelli” per il dono “che ogni giorno riceviamo dalla terra e dal lavoro dell’uomo, in modo tale da tutelarli anche per le prossime generazioni”. Sono le “scelte” indicate dalla Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, nel messaggio per la 64ª Giornata nazionale del ringraziamento (9 novembre 2014). Di qui l’invito a custodire la terra “ come un vero e proprio bene comune della famiglia umana, dato per la vita di tutti”.
La stessa disponibilità della terra, si legge ancora nel messaggio, “è a rischio: spesso essa è destinata ad altri scopi o diviene oggetto di una lotta commerciale tra le economie più forti. E non mancano le pressioni crescenti sul piano della legalità”. Per uscirne i vescovi suggeriscono anzitutto di “educarci a pensare l’agricoltura come spazio in cui la giusta ricerca della remunerazione del lavoro si intrecci con la solidarietà, l’attenzione per i poveri, la lotta contro lo spreco, con un’attiva custodia della terra”. Occorre promuovere un modello di produzione agricola attento alla qualità e alla salvaguardia dei terreni, “in modo da garantire effettiva sostenibilità.
Il pensiero dei vescovi va anche al territorio, da preservare “contro il degrado e la cementificazione” e da riqualificare attraverso l’attività agricola. Quando esso ne è privato, è anche “più esposto a fenomeni di erosione, tanto più in un tempo di mutamento climatico, segnato da eventi meteorologici di vasta portata” che richiedono un’adeguata impostazione etica, un necessario cambio culturale, e un deciso impegno politico-economico da parte della comunità internazionale.
Nel ringraziare i contadini per il loro impegno e i lavoratori immigrati presenti sul nostro territorio, i presuli sottolineano “la grande rilevanza delle famiglie rurali, testimoni concrete di un’alleanza con la terra che esse sono chiamate a rinnovare nelle pratiche produttive”.
Un richiamo, infine, alla responsabilità delle singole persone e delle famiglie, consumatori, ma anche cittadini attivi e responsabili. “Educarci alla custodia della terra” significa anche “adottare comportamenti e stili di vita in cui l’uso del cibo e dei prodotti alimentari sia più attento e lungimirante”, nonché “agire sulle nostre famiglie per ridurre ed eliminare lo spreco alimentare, che nelle società agiate raggiunge livelli inaccettabili”, come ha più volte denunciato Papa Francesco parlando della “cultura dello scarto”. (R.P. Radiovaticana).
Infine, la Giornata del ringraziamento, evento che potrebbe per alcuni versi sembrare superato dal progresso di questo nostro tempo, a nostro parere, mai come oggi, riflette il bisogno di riscoprire valori persi per strada durante il passare degli anni, valori che possiamo recuperare in maniera semplice, senza doverci inventare niente di nuovo, riscoprendo nella memoria i momenti di aggregazione veri, ravvivando la consapevolezza che il lavoro dei nostri avi ci ha portato benessere e prosperità. Rivolgiamo quindi a tutti un caloroso invito a partecipare per vivere questa giornata particolare.