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Convegno Pastorale Diocesano | 16-17-18 Giugno
L’uomo al centro. Le cinque vie per Firenze.
Carissimo confratello,
in allegato troverai il materiale che dovrà essere oggetto di studio dei delegati delle nostre Parrocchie al Convegno Pastorale Diocesano del 16-17-18 giugno prossimo, dal titolo: L’uomo al centro. Le cinque vie per Firenze.
Troverai la scheda d’iscrizione per i delegati, da rispedire al nostro Ufficio Comunicazioni Sociali, compilata in ogni sua parte, entro il 10 maggio p.v.;
lo schema sintetico dei contenuti della Traccia del Convegno Nazionale di Firenze, n 4 schede di lavoro che presentano i contenuti dei paragrafi principali della stessa e n 1 scheda operativa.
Ogni scheda è preparata in modo da fornirci i temi principali e delle domande che provochino la nostra riflessione di pastori e fedeli laici impegnati.
Entro la fine del mese prossimo, i delegati delle parrocchie, dopo essersi già cimentati con il materiale e aver risposto alle domande, si ritroveranno per un primo momento di confronto a livello foraniale.
Il risultato delle assemblee foraniali servirà da base al lavoro del Convegno Pastorale; è di fondamentale importanza, dunque, che il percorso previsto sia ampiamente condiviso e preso sul serio.
Ringraziandoti per l’impegno, la pazienza e la serietà che tu e i delegati impiegherete nel lavoro di preparazione, ti porgo i saluti di mons. Vescovo e dei membri della Commissione preparatrice. La Vergine Maria, Madre della Chiesa, implori per noi dal Suo Figlio una copiosa elargizione di grazie e carismi, per l’edificazione del Regno.
Allegati
- Iscrizione Convegno Pastorale 2015
Il Vicario per la pastorale
Don Carlo Pisani
In Cristo Gesù il nuovo umanesimo.
Una traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale.
Presentazione schematica dei contenuti
1) Uno stile sinodale per vivere un convegno veramente ec-clesiale.
a) Coinvolgimento più ampio possibile delle Comunità;
b) Informazione a diversi livelli;
c) Favorire il senso di corresponsabilità.
2) Dalla vita delle comunità quattro forme di nuovo umanesimo:
a) In ascolto del vissuto;
b) Concreto, in dialogo con la vita a partire dal metodo evangelico del seme che fruttifica nel silenzio;
c) Plurale e integrale, ovvero mettere insieme la pluralità delle esperienze come le tessere di un mosaico;
d) D’interiorità e trascendenza, ovvero l’uomo colto nella propria essenza di “capace di Dio”.
3) Gli scenari e le sfide dell’annuncio, rileggendo i segni dei tempi.
a) Disorientamento e individualismo;
b) Riduzione dell’uomo a prodotto;
c) Solipsismo e pretesa autonomista;
d) Bisogno di relazioni;
e) Riconoscersi figli.
4) Le ragioni della nostra speranza. Discepoli umili di Cristo, vero Dio e veramente uomo nuovo, sempre alla sequela nel dinamismo della conversione personale ed ecclesiale.
a) Nelle periferie dell’umano irrompe la presenza di Dio attraverso il suo Figlio Gesù;
b) La kenosis, uscita da sé e svuotamento, come primo paradigma di un umanesimo nuovo e “altro”;
c) Due direttrici del nuovo umanesimo: aver cura dell’altro e pregare come occasione di ascolto, confronto e discernimento.
5) L’uomo in quanto persona al centro.
a) La Chiesa, umanità rinnovata dalla grazia (radicata nell’ascolto orante della Parola, cercatrice e interprete dei semi di verità, di luci e ombre contenuti nella società odierna, chiamate a superare le difficoltà del cammino con il sostegno del Signore)
b) La ferialità della vita di Cristo, via che libera dal rischio della routine;
c) Luoghi, frontiere, periferie dell’agire ecclesiale e della presenza dell’umano.
6) Le cinque vie del nuovo umanesimo.
USCIRE: La Chiesa in uscita è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano.
ANNUNCIARE: La gente ha bisogno di parole e gesti che, partendo da noi, indirizzino lo sguardo e i desideri a Dio.
ABITARE: La tradizionale capillare presenza della Chiesa nella società può essere il terreno sul quale far rifiorire uno stile di autentica attenzione all’altro.
EDUCARE: Educare è un’arte: occorre che ognuno di noi […] l’apprenda nuovamente, ricercando la sapienza che ci consente di vivere in quella pace tra noi e con il creato che [è] tessitura di relazioni profonde.
TRASFIGURARE: La via della pienezza umana mantiene in [Cristo] il compimento, perché prosegue la sua stessa opera, nella convinzione che lo Spirito che lo guidò è in azione ancora nella nostra storia, per aiutarci a essere già qui uomini e donne come il Padre ci ha immaginato e voluto.
Chiamati a una responsabilità in più alta misura.
Il tenore interrogativo con cui questa traccia si conclude non è casuale: in vista del Convegno ecclesiale nazionale vogliamo stimolare, infatti, una comune presa di coscienza riguardo al senso dell’umano. Il Vangelo si diffonde se gli annunciatori si convertono. Perciò mettiamoci in questione in prima persona: verifichiamo la nostra capacità di lasciarci interpellare dall’esser uomo di Cristo Gesù, facciamo i conti con la nostra distanza da lui, apriamo gli occhi sulle nostre lentezze nel prenderci cura di tutti e in particolare dei «più piccoli» di cui parla il Vangelo (cf. Mt 25,40.45), ridestiamoci dal torpore spirituale che allenta il ritmo del nostro dialogo col Padre, precludendoci così una fondamentale esperienza filiale che sola ci abilita a vivere una nuova fraternità con gli uomini e le donne d’ogni an-golo della terra e ad annunciare la bellezza del vangelo.