GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA  (8 Dicembre 2015 – 20 Novembre 2016)

Sito Ufficialehttp://www.iubilaeummisericordiae.va

 

cartolina giubileo

 

La Porta: nella festa dell’Immacolata Concezione il Santo Padre Francesco ha la gioia di aprire la Porta Santa. Sarà una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza. La domenica successiva ogni vescovo nella propria diocesi aprirà una o più Porte della Misericordia. La Porta è icona di Cristo, «Porta delle pecore» (Gv 10, 7), che offre l’ingresso alla salvezza.

Sotto la Porta della Misericordia nella Basilica di San Pietro

Porta santa_sanpietro

Il pellegrinaggio, segno peculiare nell’Anno Santo, è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. L’essere umano è un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Esso sarà segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi. Il Signore Gesù indica le tappe per raggiungere la meta: 1. non giudicare e non condannare. Se non si vuole incorrere nel giudizio di Dio, nessuno può diventare giudice del proprio fratello. In positivo significa anche saper cogliere ciò che di buono c’è in ogni persona e non permettere che abbia a soffrire per il nostro giudizio parziale e la nostra presunzione di sapere tutto. 2. Gesù chiede anche di perdonare e di donare. Essere strumenti del perdono, perché noi per primi lo abbiamo ottenuto da Dio. Essere generosi nei confronti di tutti, sapendo che anche Dio elargisce la sua benevolenza su di noi con grande magnanimità (Cf. Misericordiae Vultus, 14).

Leggi il testo completo della Bolla di Indizione Misericordiae Vultus http://www.iubilaeummisericordiae.va/content/gdm/it/giubileo/bolla.html

L’indulgenza. «Nell’Anno Santo della Misericordia essa acquista un rilievo particolare. Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini. Nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, Dio rende evidente questo suo amore che giunge fino a distruggere il peccato degli uomini. Lasciarsi riconciliare con Dio è possibile attraverso il mistero pasquale e la mediazione della Chiesa. Dio quindi è sempre disponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata. Noi tutti, tuttavia, facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. Mentre percepiamo la potenza della grazia che ci trasforma, sperimentiamo anche la forza del peccato che ci condiziona. Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato. La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dunque l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio. Viviamo intensamente il Giubileo chiedendo al Padre il perdono dei peccati e l’estensione della sua indulgenza misericordiosa». (Misericordiae Vultus, 22)

Le opere di misericordia corporale e spirituale. Siamo invitati a riscoprirle. Opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. Opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina (Cf. Misericordiae Vultus, 12).

 

COME OTTENERE IL DONO DELL’INDULGENZA DURANTE QUESTO GIUBILEO

 1. Per tutti i fedeli in condizione di muoversi.

Compiendo, come segno del desiderio profondo di vera conversione, un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa:

- aperta dal S. Padre Francesco nelle quattro Basiliche Papali a Roma,

- aperta dal nostro Vescovo Ciro Miniero nella Chiesa Cattedrale (12 dicembre 2015), nella Chiesa-Santuario del Granato in Capaccio (19 dicembre 2015), sul S. Monte di Novi Velia durante il tempo di apertura (28 maggio- 10 ottobre 2016).

- nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari.

 È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la Professione di fede e con la preghiera per il S. Padre e per le intenzioni che porta nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.

 

Sotto le tre Porte Sante aperte in Diocesi: da sinistra la Chiesa Cattedrale di Vallo della Lucania, il Santuario del Granato a Capaccio e il Santuario del Sacro Monte di Novi Velia.

Cattedrale_San_Pantaleone    MadonnadelGranato    SacroMonte

 

2. Per i fedeli impossibilitati a raggiungere i luoghi sopra menzionati

- Ammalati e persone anziane e sole. Il modo di ottenere l’indulgenza giubilare per loro sarà  vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione.

- Carcerati. Potranno ottenere l’indulgenza nelle cappelle delle carceri e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.

3. Ciascun fedele

Ogni volta che vivrà in prima persona una o più opere di misericordia corporale o spirituale otterrà certamente l’indulgenza giubilare.

L’indulgenza giubilare, infine, può essere ottenuta anche per quanti sono defunti.