Il Vescovo incontra gli studenti

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“Per me è stato particolarmente interessante il dibattito fra i giovani e il vescovo, anche perché le domande poste e il pensiero espresso da parte dei ragazzi sono espressione di un sentire diffuso che abbraccia tutte le età”. Parola di Cristina, quattordicenne di Capaccio presente all’incontro del vescovo coi ragazzi delle scuole superiori dell’intera diocesi.

Lunedì 20 ottobre, poco dopo l’appello, gli studenti delle prime classi hanno lasciato la scuola per recarsi a Vallo della Lucania, dove ad attenderli c’erano mons. Ciro Miniero, la dott.ssa Loredana Nicoletti, dirigente scolastico dell’Istituto Piranesi, il prof. Giovanni Sambroia e don Aniello Carinci, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Scolastica diocesano.

Don Aniello ha salutato tutti e presentato le modalità con cui il tutto si sarebbe svolto, precisando che il cuore dell’evento sarebbe stato – appunto! – l’incontro tra il vescovo e i ragazzi. “Sua eccellenza desidera ascoltare le vostre parole e dialogare con voi”, ha concluso, prima di dare la parola al prof. Sambroia, chiamato a introdurre il tema della giornata, “La scuola come luogo d’incontro e di apertura alla realtà”.

La dirigente Nicoletti ha ringraziato per l’invito ricevuto: “E’ la prima volta che partecipo ad un incontro con un vescovo; ed è bello che accada in questo modo”. La stessa ha più volte richiamato il pensiero di papa Francesco sulla scuola, usando più volte l’espressione “comunità scolastica” intesa come comunità educante, e si è rivolta direttamente ai ragazzi, centro vero dell’azione educativa.

E’ toccato, poi, al vescovo prendere la parola. E lo ha fatto anche richiamando l’esperienza vissuta da studente nel quartiere napoletano di Barra, dove “anche attraverso i gesti più semplici, sono stato aiutato a ‘calibrare’ tutto e a imparare un giudizio. Proprio a scuola ricevetti un input grande per la mia vocazione”. Dopo un breve intervento ha voluto rispondere alle domande dei ragazzi, che si sono detti molto colpiti da questa disponibilità. “Ha risposto alle nostre domande in modo straordinario e soddisfacente” dirà, infatti, Christian al termine dell’incontro.

Già la prima domanda è molto interessante. “A noi ragazzi è domandato di impegnarci in tante cose, a partire dallo studio; per questa ragione ci sentiamo spesso sotto pressione. Come possiamo affrontare questa fatica?” ha chiesto Fabiana del liceo classico di Agropoli. E mons. Miniero le ha risposto affermando di conoscere quella condizione, poiché appartiene anche alla sua quotidianità e dicendo che dalla meditazione può venire un grande aiuto ad affrontare le situazioni più pesanti. Anche Rosa, ha voluto intervenire. “Vi sono giovani che vivono con difficoltà la propria omosessualità, alcuni decidono perfino di togliersi la vita. Qual è il suo pensiero a riguardo?”. Pure in questo caso sua eccellenza non si è tirato indietro. “Chi sono io per giudicare?” ha detto, riprendendo un’espressione del pontefice. “Noi dobbiamo accogliere le persone che vivono questa condizione. Sia chiaro: non possiamo rinunciare all’idea di famiglia che la Chiesa promuove da duemila anni, ma non possiamo certo rinunciare neppure ad accogliere queste persone”.

Dopo tante altre domande, ne è arrivata una che ha riportato tutti al tema del giorno. Gianluca, con voce ferma, ha detto: “Possono i valori cristiani aiutarci a sviluppare le nostre capacità intellettuali?”. Ecco, in sintesi, la risposta di mons. Miniero. “C’è un potere nascosto, del quale non riusciamo a delineare bene il volto, che ci induce a pensare tutti in uno stesso modo, tentando di mettere in crisi la scuola e la famiglia, e schierandosi contro la religiosità. I giornali, la tivù, internet fanno di tutto per far emergere questo pensiero. Ma noi sappiamo che questo è un pensiero subdolo, falso. Il pensiero e i valori cristiani ci aiutano a giudicare più correttamente, cioè in modo più umano, la realtà, perché sono questi che maggiormente valorizzano la persona. Educati a questo tipo di pensiero libero e vero si può meglio sviluppare la propria umanità”.

Al termine della conversazione, come sempre, il vescovo ha salutato uno per uno ragazzi, docenti e dirigenti.

Ufficio diocesano per la Pastorale scolastica