Solennità di San Pantaleone

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La festa del Patrono della Diocesi, San Pantaleone, è un’occasione privilegiata per una pausa di riflessione nel cammino di fede che stiamo facendo. Il giovane Santo fu anzitutto campione di fede. Guardando a lui impariamo a comprendere che fede è incontrare Cristo; riconoscerlo ed accettarlo quale nostro unico salvatore; convincerci che il suo Vangelo è la leva giusta per illuminare la nostra vita, per salvare il mondo.
“Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età hanno confessato la bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani: nella famiglia, nella professione, nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e ministeri ai quali furono chiamati” (La porta della fede, 13, Benedetto XVI). L’esempio di questi nostri fratelli, fra i quali, per noi, eccelle San Pantaleone, è sprone per un autentico cammino di fede .
E’ questo lo spirito che ha mosso i membri del comitato ad organizzare al meglio i solenni festeggiamenti.

don Aniello Scavarelli, parroco

Note biografiche del Santo
Pantaleone (in tutto simile al leone), visse e subì il martirio nella città di Nicomedia, in Bitinia. Medico alla corte imperiale, convertito al cristianesimo dal sacerdote Ermolao, fu denunciato dai suoi colleghi all’imperatore Diocleziano, che lo fece decapitare dopo atroci torture il 27 luglio del 305. Il culto in suo onore si diffuse sia in oriente sia in occidente. Nel medioevo fu annoverato tra i quattordici Santi ausiliatori.
In oriente è venerato come uno dei medici anàrgiri (che esercitavano la professione senza compenso) ed è conosciuto con il nome di Pantaleemon (tutto misericordia), nome che lo stesso Cristo gli avrebbe dato durante la passione, per il generoso perdono offerto ai suoi torturatori. A lui è intitolata la chiesa principale del Monte Athos.
A Vallo della Lucania la devozione per il Santo Medico e Martire fu certamente introdotta dai monaci basiliani del monastero di S. Maria di Pattano. Con l’erezione della Diocesi nel 1851, S. Pantaleone ne divenne il protettore principale, e la sua chiesa di Vallo della Lucania fu elevata a Cattedrale. In essa è custodito il busto reliquiario ligneo, rivestito di argento, e la reliquia del Sangue, prelevato dall’ampolla conservata nel Duomo di Ravello.
La solennità liturgica di S. Pantaleone ricorre il 27 luglio, anniversario del suo martirio, mentre la festa della traslazione della reliquia del Sangue si celebra la penultima domenica dell’anno liturgico.

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